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更新日期:2019-03-02
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Fabio Federici, 40 anni, Monterotondese.
Laureato in Sociologia, con indirizzo Comunicazioni e Mass Media, presso l’Università “ La Sapienza” di Roma, con una tesi sperimentale su “ Il Corriere Laziale”.
E’ giornalista pubblicista dal 2003. Ha collaborato con agenzie di stampa e la sua firma è apparsa su giornali come “Il Corriere Laziale” ed il “Corriere dello Sport”. Ha collaborato con la testata di Monterotondo “ L’Eretino”. Attualmente collabora con un Ente di Ricerca.
L’impegno politico
Nasce in una famiglia molto attenta al dibattito politico.
Il Padre di Fabio, Danilo, fonda da giovane, con altri amici, il circolo dei giovani comunisti di Monterotondo, uscendone ben presto in contrasto con le pratiche vetuste del “ Partito”, rimanendone però sempre un simpatizzante e sostenitore.
Fabio vive i suoi primi anni di vita immerso nella macchina culturale di Sinistra, tra veloci letture di Gramsci e del quotidiano Paese Sera e le Feste dell’Unità della propria città. Come capita in alcuni rari casi, arde in lui la strana fiamma della passione politica che, abbinata alla freschezza della gioventù, lo porta a interessarsi alla politica attiva. Spinto dalla sana curiosità e dal purtroppo sempre più raro spirito puro di ribellione giovanile, si addentra nella conoscenza “dell’altra parte”, immergendosi nelle letture di autori di Destra come Evola e Marcello Veneziani. Il vento della contestazione al malcostume ed al malaffare dei partiti, che precede e porta a Tangentopoli, lo schifo verso il sistema dei “partiti” dell’arco costituzionale che lo ha prodotto, compreso il PCI, lo spinge alla consapevolezza dell’impegno politico in prima persona verso l’area del rinnovamento e delle “mani pulite”.
Entra così in politica giovanissimo, a soli 14 anni, aderendo al Fronte della Gioventù. Milita sempre nella cosiddetta “Destra” , segnalandosi fin da subito come uno dei ragazzi più attivi sia nell’ambito culturale che nella proposizione di idee non conformi. Nonostante la sua fortissima criticità ed atipicità verso l’ambiente che lo circonda, si fa apprezzare da tutti perché è sempre in prima fila nelle manifestazioni di protesta, sia giovanili che di partito. Aderisce, nel 1995, ad Alleanza Nazionale, attratto dall’idea e dalla possibilità di costruire un movimento totalmente nuovo, con idee moderne ed in un spazio politico, la cosiddetta “Destra”, praticamente vergine sotto il punto di vista di elaborazione e sistematizzazione culturale. Nel 1996 traghetta il Fronte della Gioventù di Monterotondo nel nuovo soggetto politico giovanile, Azione Giovani. Con il passare degli anni elabora una consapevolezza culturale e politica che lo fa sentire spesso lontano dalla vecchia nomenklatura e dalle prassi dell’ambiente che lo circonda. Per restare un uomo libero nel pensiero e nell’azione, rifiuta tutti gli incarichi all’interno del partito e nelle liste elettorali, preferendo l’azione e l’elaborazione culturale.